Vaccini Covid, il Regno Unito si prepara a riaprire e punta su farmacisti per il richiamo

vaccinazione ok

La Gran Bretagna si prepara a completare il percorso verso l’uscita dal lockdown, senza più obblighi sul distanziamento o sull’uso di mascherine. La data del via libera, secondo quanto annunciato dal premier Boris Johnson, dovrebbe essere il 19 luglio, dopo numerosi rinvii a causa della variante Delta – che ha riportato il Regno Unito a rivivere l’incubo della pandemia – e nonostante i nuovi contagi Covid continuino a correre. Johnson punta tutto sull’efficacia dei vaccini, somministrati a ritmi record, che stanno per ora frenando l’impatto sui ricoveri negli ospedali e sul numero di morti quotidiani.
L’Inghilterra si organizza, anche, alla ripresa dopo la pausa estiva raccomandando un ulteriore richiamo per la popolazione già vaccinata, con particolare riguardo ai gruppi più vulnerabili. Un incremento delle vaccinazioni che richiederà grandi sforzi anche da parte dei farmacisti e dei medici di medicina generale. Il National Health Service (NHS), il sistema sanitario nazionale del Regno Unito, ha intenzione di aggiungere altre 1.000 farmacie alle 600 che già stanno somministrando i vaccini COVID-19, così da raggiungere i 3,5 milioni di somministrazioni settimanali.
Al contempo, è stata evidenziata la grande importanza di aumentare la copertura vaccinale contro l’influenza –  che nella stagione 2021-2022 si stima possa avere una diffusione del 50% superiore alla media –cominciando in anticipo. Già lo scorso febbraio le farmacie erano state invitate a ordinare un numero di vaccini antinfluenzale almeno sufficiente a raggiungere e, possibilmente, superare i livelli record di immunizzazioni raggiunto nella campagna 2020/2021 (2,5 milioni). Un coinvolgimento, quello delle farmacie, auspicato anche da Ravi Sharma, direttore per l’Inghilterra della Royal Pharmaceutical Society. “Se vogliamo pensare al futuro – ha detto Sharma – il Governo e il Servizio sanitario devono mettere a sistema oggi le capacità dei farmacisti per supportare la ripresa della sanità, migliorare la tutela dei pazienti e ridurre le diseguaglianze”.